Ci troviamo nella Valdelsa e più precisamente nella lingua di terra che divide le due provincie Siena e Firenze molto vicini al Chianti, qui sembra essersi fermato il tempo ed il vino diviene quasi un’opera d’arte.
Un giro in moto veloce (brevissimo) ma un passaggio che consiglio di fare!
Ci troviamo in un piccolo abitato chiamato Petrognano Semifonte, detto anche la città maledetta, vicino ad altri borghi medievali di suggestiva bellezza come Barberino val d’Elsa, Linari, Vico d’Elsa, Certaldo, Tavarnelle val di Pesa e Badia a Passignano (elencando solo alcuni tra i più noti).
Petrognano Semifonte in passato, tra il 1200-1300, sotto il dominio e l’amministrazione dei Conti Alberti, si sviluppò molto sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista produttivo: aveva artigiani, botteghe, notevoli mura difensive… e proprio per questo cominciò a suscitare una certa invidia da parte dei Fiorentini e dei Senesi.
Firenze infatti cercò di arginare “il successo di Semifonte” inviando loro consigli minacciosi, intimidendo di “restringersi” e di smettere di costruire. Semifonte facendo orecchie da mercante appose una targa alle mura che guardavano firenze con scritto “Florentia fatti da parte che Semifonte diven città“.
Firenze su tutte le furie si alleò con Siena ed inviò truppe di militari mercenari a Semifonte riuscendo a distruggerla completamente lasciando solo macerie e uccidendo tutti gli oppositori. I fiorentini inoltre promulgarono un editto che proibiva la ricostruzione di Semifonte.
Se la città di Semifonte fu distrutta, il vicino borgo di Petrognano fu invece risparmiato e si è potuto sviluppare negli anni successivi, fino a diventare il piccolo gioiellino che possiamo ammirare ancora oggi.
Vicino a Petrognano e Semifonte troviamo altro prezioso borgo storico, quello di Sant’Appiano che vanta una forte impronta Vitivinicola di alta qualità. La sua straordinaria Pieve custodisce al suo interno i resti di Sant’Appiano, un genovese che secondo la tradizione avrebbe evangelizzato questa zona. Vista dall’alto la pieve è impressionante e chi ha occhi da studioso potrà notare che vi sono peculiarità architettoniche molto interessanti.
Tralasciando un momento la storicità del luogo, non posso esimermi dal ricordare di vistare questi borghi cosiddetti minori poichè di minore non hanno nulla e riescono a coinvolgere mente e spirito oltre che palato, come un tuffo nel passato tra i vicoli di questi paesini si possono visitare cantine pluripremiate e assaporare i veri gusti Toscani dell’entroterra.