Firenze


Palazzo dell’Arte della Lana a Firenze

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Palazzo dell’Arte della Lana

Il Palazzo dell’Arte della Lana di Firenze si trova proprio nel cuore del centro storico, tra Piazza della Signoria e Piazza della Repubblica. Come lascia intendere il suo nome, questo palazzo era un tempo la sede dell’Arte della Lana, una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze.

L’Arte della Lana a Firenze

Quella legata alla lavorazione della lana era una delle industrie più importanti e floride della Firenze medievali. Possiamo dire che quello tra Firenze e la lana sia stato un binomio quasi indissolubile. Nel XIII secolo in città si trovavano più di 200 botteghe dove lavorano diverse migliaia di artigiani. Forse avrete sentito parlare del Tumulto dei Ciompi del 1378, quando i lavoratori dipendenti dall’Arte della Lana insorsero chiedendo il potersi associare in una propria arte e di partecipare alla vita pubblica.

Questi numeri fanno capire quanto l’Arte della Lana fiorentina fosse potente. Si trattava di una tra le più influenti delle Arti Maggiori, e per questo le venne assegnato uno degli edifici storici più antichi di tutta Firenze, la torre della famiglia Compiobbesi.

Storia del palazzo

I Compiobbesi, erano una ricca famiglia originaria di Compiobbi che possedeva numerose proprietà tra cui il castello di Compiobbi. Trattandosi di una famiglia ghibellina, i Compiobbesi persero tutto dopo la battaglia di Benevento del 1266, che segnò la quasi definitiva sconfitta del partito ghibellino. Dopo quell’evento, molte delle loro proprietà furono confiscate; nel 1308 il loro palazzo, come ricorda ancora oggi una lapide, venne quindi destinato a ospitare l’Arte della Lana.

Anche in questo palazzo, come in altri che troviamo a Firenze, non mancano gli interventi ottocenteschi e novecenteschi in stile neomedievale. Tra questi vi è la grande scala del Cinquecento che venne ricostruita nell’Ottocento e decorata con stemmi e gonfaloni fiorentini. Allo stesso secolo risale anche il ricollocamento del Tabernacolo di Santa Maria della Tromba, avvenuto in seguito alla demolizione del Mercato Vecchio.

Palazzo dell'Arte della Lana a Firenze
Palazzo dell’Arte della Lana (Photo by FreepenguinCC BY)

Descrizione del Palazzo dell’Arte della Lana

Questo palazzo è uno dei meglio conservati di tutta Firenze e gode di una posizione davvero invidiabile, posto com’è a poca distanza dalla Chiesa di Orsanmichele, cui è collegata tramite un archetto e un camminamento realizzati a metà del Cinquecento da Bernardo Buontalenti (oggi il camminamento permette di arrivare al museo di Orsanmichele). In quegli anni, Cosimo I decise di dedicare il primo piano dell’edificio come archivio notarile. Il loggiato cinquecentesco, rivolto verso sud, è molto caratterizzato rispetto al corpo originale del palazzo e ospita imponenti vetrate.

Il Palazzo dell’Arte della Lana è giustamente famoso per i suoi affreschi, che possono essere perfino ammirati nei negozi che oggi occupano il piano terra dell’edificio: qui infatti si trovano alcuni interessantissime rappresentazioni della lavorazione della lana, affascinanti e utili per farsi un’idea su questo prezioso artigianato nel quattordicesimo secolo.

Gli affreschi dei piani superiori sono anch’essi per gran parte del Trecento, ma leggermente più antichi, e si concentrano in particolar modo nella Sala delle Udienze, dove sono visibili rappresentazioni della Madonna in trono tra angeli, Virtù ed Evangelisti e San Martino, san Pancrazio, san Pietro e san Felice (o sant’Agostino). Gli autori degli affreschi vengono oggi indicati come Lippo di Benivieni o la scuola del Maestro del Crocifisso Corsi. L‘Allegoria del corretto esercizio della Giustizia è invece nello stile di Ambrogio Lorenzetti.

All’interno del negozio al numero 20 rosso di via Calimala si trova invece un tabernacolo con l’affresco della Madonna col Bambino tra i santi Stefano e Filippo attribuito al Maestro del Bargello.

Società Dantesca Italiana

Oggi il palazzo dell’arte della lana, dopo vari passaggi di proprietà, ospita un’importante istituzione culturale nazionale, la Società Dantesca Italiana, dedicata allo studio e alla promozione della conoscenza del più grande poeta italiano. Dalla Sala di Leone X in Palazzo Vecchio la sede della Società si spostò nel palazzo dell’arte della lana nel 1905, quando venne restaurato dal Lusini.

All’interno del palazzo si può sovente assistere a delle Lecturae Dantis aperte al pubblico. Lo stemma della Società Dantesca Italiana si può vedere oggi in una formella policroma raffigurante Dante che mostra la Divina Commedia posta sopra il Tabernacolo di Santa Maria della Tromba, un altro capolavoro che dalla sua sede originale venne ricollocato qui durante il “Risanamento” ottocentesco e che contiene ancora una splendida Madonna, opera di Jacopo del Casentino.

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