Palazzo Davanzati a Firenze
Affacciato sull’omonima piazza Davanzati a Firenze, Palazzo Davanzati è un eccellente esempio di residenza fiorentina trecentesca. Sono pochi in effetti i palazzi residenziali antichi ad esser stati restaurati con la cura di Palazzo Davanzati. Visitando il palazzo troverete una perfetta replica di un’abitazione privata fiorentina del quattordicesimo secolo. Questo è un museo davvero molto interessante e particolare quindi non posso che consigliarvi di visitarlo.
Storia del palazzo
Costruito dalla famiglia Davizzi intorno alla metà del Trecento, il appartenne ai Davanzati dal 1578 al 1838, anno del suicidio dell’ultimo erede, Carlo. Agli inizi del Novecento il palazzo divenne la sede della rivista letteraria Il Leonardo e nel 1904 fu acquistato dall’antiquario Elia Volpi. Fu lui a restaurarlo e ad arredarlo in stile trecentesco dando vita al Museo della Casa Fiorentina Antica che aprì nel 1910. In questo periodo il palazzo acquisì una considerevole fama internazionale: molti ricchi viaggiatori e collezionisti di tutto il mondo lo visitavano in cerca di ispirazione per arredare le loro case. Successivamente, nel 1916, Volpi decise di vendere tutti i mobili del palazzo in un’asta a New York. Questo evento contribuì a diffondere il gusto neorinascimentale negli Stati Uniti.
Passato di mano altre volte nel corso della prima metà del ‘900, il palazzo fu finalmente acquistato dallo Stato Italiano con lo scopo di aprire un nuovo Museo dell’Antica Casa Fiorentina. Con la creazione del nuovo museo, Palazzo Davanzati fu arricchito da arredi, oggi d’uso domestico ed opere d’arte prevenienti da gallerie fiorentine, dal Museo del Bargello e da donazioni di privati.
Esterno del palazzo
La facciata in arenaria, molto particolare, fu considerata poco elegante perché troppo stretta e alta. È caratterizzata al piano terra da un paramento bugnato e tre portici, mentre i tre piani superiori hanno cinque ampie finestre ad arco ribassato. All’ultimo piano troviamo una bellissima loggia. Tra gli elementi decorativi spicca soprattutto lo scudo con lo stemma dei Davanzati che si trova proprio al centro.
Museo di Palazzo Davanzati
Il vero spettacolo è però all’interno: qui infatti si possono ammirare gli agi e i lussi, ma anche i piccoli momenti di vita quotidiana, che caratterizzavano l’esistenza di una famiglia benestante fiorentina, con tanto di cucine, saloni, camere da letto e studioli, riccamente affrescati e decorati a testimonianza della propria influenza e potere.
La visita al museo della casa fiorentina antica di Palazzo Davanzati
La visita inizia con un ampio atrio coperto da volte a crociera che si apre verso il cortile, da cui si ha una vista di estremo interesse sulle scale, i ballatoi, i balconi dell’alto palazzo. Qui, se si eccettua il breve campionario di pezzi ospitato nell’atrio, inizia il vero e proprio percorso museale: si possono ammirare un’antica cassapanca lombarda del Seicento e un cassone coevo, oltre a quel che rimane delle decorazioni tardogotiche sulle pareti.
Primo piano
Una scala in pietra ci conduce fino al primo piano dove troviamo il Salone, la Sala dei merletti e dei ricami, la Sala dei Pappagalli, lo Studiolo e la Sala dei Pavoni.
Nel salone al primo piano il colpo d’occhio è affidato ai due grandi arazzi e alla spalliera con grottesche, oltre a tre busti di imperatori romani realizzati in terracotta invetriata da Benedetto Buglioni. Qui si trova numerose opere d’arte ed arredi come la Madonna del libro di scuola ferrarese, la Madonna della Misericordia attribuita a Marco della Robbia, il Busto di fanciullo attribuito ad Antonio Rossellino, una Madonna col Bambino, che è probabilmente opera di un giovane Brunelleschi, un armadio intarsiato di scuola fiorentina quattrocentesca, un bassorilievo in stucco, un “armario” bolognese e soprattutto un “desco da parto” dipinto con una rappresentazione del gioco del civettino dal maestro del celebre Cassone Adimari.
L’ambiente più noto di Palazzo Davanzati è però la Sala dei Pappagalli, in origine probabilmente una sala da pranzo e vero gioiello del tardo Medioevo e del primo Rinascimento; ricchissimi i suoi affreschi che imitano arazzi e drapperie con motivo ornamentale a pappagalli.
In queste sale possono essere ammirate le prime collezioni di suppellettili e oggetti di uso comune di cui è ricco il Museo della Casa Fiorentina Antica: in una saletta attigua al primo salone (Sala dei merletti e dei ricami) si possono trovare interessanti raccolte di ricami, merletti ad ago e fusi, oltre agli “imparaticci” che venivano usati per apprendere la tecnica del ricamo.
Nella Sala dei Pappagalli, invece, all’interno delle credenze e vetrinette si trovano preziose ceramiche umbre, toscane e laziali del Trecento e Quattrocento.
Nello Studiolo sono collocate alcune opere pittoriche a partire dai Triumviri che interrogano l’oracolo e la Storia di Susanna dello Scheggia. Al centro della sala troviamo un monetiere fiorentino del XVI secolo ed un bronzetto della Venere Medici attribuito a Massimiliano Soldani Benzi.
Conclude il primo piano la visita alla Sala dei Pavoni, che prende anch’essa il suo nome dal motivo degli affreschi alle pareti; notevoli il letto alla genovese, la culla lombarda, l’inginocchiatoio toscano ed il trittico di Neri di Bicci.
Secondo piano
Al secondo piano si trova ancora una camera da letto, recentemente restaurata e affrescata con storie d’amore medievali; si tratta quasi di uno studio sulle tecniche pittoriche murali dell’epoca, realizzate con tempere all’uovo e pigmenti colorati e su un unico intonaco ben levigato in presa unica, senza diverse giornate di lavorazione come era invece usuale.
Il salone del secondo piano conserva una notevole collezione di opere d’arte di cui fanno parte anche quattro straordinari arazzi fiamminghi con le Storie di David e Betsabea (XV secolo), tre piatti istoriati in ceramica di Urbino e diverse altre opere d’arte.
La sala da pranzo spicca per la sua collezione di saliere e quella di piatti in maiolica di Castelli, di Orvieto e di Viterbo.
Nel secondo studiolo ci sono da vedere le quattro tavole dipinte con i Trionfi del Petrarca, il tabernacolo con Santo Stefano di Spinello Aretino e l’Iniziazione di Icaro che è forse un’opera giovanile di Andrea del Sarto.
Terzo piano
Il terzo e ultimo piano ospitava un tempo la cucina (posizione strategica per evitare la diffusione di fumi e vapori e per limitare i danni in caso di incendio) e la cosiddetta Camera delle Impannate, con le pareti dipinte con un motivo di verzieri con vasi.
Orari e biglietti per Museo Davanzati di Firenze
Al momento in cui scrivo questa guida, il museo è chiuso per riallestimento quindi non ci sono orari e biglietti da comunicare. Per rimanere aggiornati sulla prossima riapertura del Museo Davanzati e su tutte le altre informazioni vi rimando al sito ufficiale del museo.