Lucca


Orrido di Botri

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L’Orrido di Botri, una delle esperienze nella natura più belle di tutta la Toscana

Tra le meraviglie nascoste della Toscana, l’incantevole Orrido di Botri risplende come un vero gioiello della natura. A dispetto del suo nome minaccioso, questo luogo si rivela un luogo magico e dal fascino senza eguali. Situato nel territorio comunale di Bagni di Lucca, l’Orrido di Botri è una riserva naturale concepita negli anni ’70 con l’intento di proteggere l’habitat dell’Aquila Reale, che trova in queste maestose montagne un luogo privilegiato per nidificare.

Il canyon dell’Orrido di Botri

Il cuore dell’Orrido è un maestoso canyon, il più vasto in tutta la Toscana, scolpito nella roccia calcarea dal Rio Pelago e dai suoi affluenti, che si addentrano in profondità in un intricato percorso di bellezza e mistero. La suggestiva escursione ha inizio da Ponte Gaio, dove troviamo la sede della guardia forestale, un’accogliente area di parcheggio e un ristorante, e si estende fino al punto noto come “della Piscina”. L’accesso al canyon dell’Orrido di Botri è possibile soltanto durante i mesi estivi, ovvero da giugno a settembre, quando il livello delle acque è notevolmente più basso e la portata dei torrenti è molto più contenuta rispetto ai mesi invernali.

Flora e fauna

La flora e la fauna che abitano questa oasi naturale sono di una ricchezza senza pari. Capre selvatiche, caprioli, cinghiali, lupi, e una varietà di piante, tra cui l’aglio selvatico dalle foglie commestibili, il tiglio selvatico e persino una pianta carnivora chiamata la pinguicola, rendono questa terra un autentico paradiso. La densa vegetazione e gli spettacolari panorami sono il palcoscenico per un’esperienza magica che viene amplificata dai raggi del sole che si filtrano attraverso le fronde, creando un’aura incantata attorno a chi percorre questi sentieri.

Trekking nell’Orrido di Botri

L’avventura del trekking all’Orrido di Botri è accessibile a tutti, non necessariamente agli escursionisti più esperti. Basta possedere calzature adeguate da trekking, un po’ di prudenza ed una discreta condizione atletica. La Riserva è gestita con cura dal Corpo Forestale dello Stato, il quale provvede a fornire ai visitatori i caschi necessari per intraprendere l’escursione.

Per coloro che desiderano una guida esperta, le visite guidate partono da Ponte Gaio e possono essere prenotate con varie guide ambientali autorizzate dalla Regione Toscana. Tuttavia, è possibile avventurarsi in autonomia, anche se sempre con la massima attenzione, avendo cura di indossare un abbigliamento e i dispositivi di sicurezza adeguati. La durata del percorso è di circa 4 ore, e anche i bambini possono partecipare a questa straordinaria avventura, a patto che siano in grado di camminare autonomamente e siano sorvegliati costantemente dai loro genitori.

Orrido di Botri
Orrido di Botri (Photo by Alecobbe / CC BY)

In contrasto con molte altre escursioni, in cui si cerca di evitare l’acqua, nel cuore dell’Orrido di Botri è praticamente impossibile procedere senza entrarvi. In alcuni punti, l’acqua del fiume raggiunge addirittura altezze superiori al ginocchio. Nonostante il freddo acuto dell’acqua, con il passare del tempo ci si abitua e si finisce per abbracciare l’inevitabile immersione anche nei tratti in cui è possibile proseguire a piedi asciutti. Il sentiero si presenta inizialmente agevole e aperto, ma in seguito si restringe e diviene più ripido, talvolta costringendo gli escursionisti a utilizzare corde fisse lungo la parete rocciosa per avanzare con sicurezza.

Le pietre nel letto del fiume non sono sempre stabili e tendono spesso a essere scivolose, perciò è fondamentale procedere con cautela. In alcuni tratti, l’acqua raggiunge l’inguine, motivo per cui è consigliabile indossare pantaloni corti e preferire zaini di dimensioni ridotte. Zaini voluminosi e pesanti, così come l’uso di racchette, vanno evitati. Per garantire il massimo comfort, un’idea potrebbe essere quella di indossare anche un costume sotto l’abbigliamento tecnico da utilizzare quando si raggiunge il punto chiamato “della Piscina”. Da qui, il ritorno segue il percorso inverso, ripercorrendo le strade appena percorse.

Storie e leggende

Oltre alle meraviglie naturali, l’Orrido di Botri è avvolto da numerose leggende e storie antiche che rendono il luogo ancora più misterioso e affascinante. Tra queste, spicca la leggenda del pastore Botri, che trovò rifugio con il suo gregge in questa gola dopo essere stato scacciato dai suoi compaesani a causa della sua terribile deformità. La sua triste fine durante un litigio, seguito dalla sua caduta mortale da una rupe, diede origine alla credenza che il suo spirito ancora oggi dimori nell’Orrido, respingendo i visitatori indesiderati. Perciò, prima di intraprendere l’escursione, è opportuno effettuare un piccolo rituale per chiedere il permesso a Botri di varcare il suo territorio, sperando di non attirare le sue pietre contro di noi.

Un altro avventore frequente dell’Orrido di Botri, secondo la leggenda, è il diavolo in persona. Durante il trekking, gli escursionisti potranno imbattersi nell’orto del diavolo e nell’artiglio del diavolo, nonché in una porzione di roccia rossa che si dice sia stata bruciata dalla coda di Satana. Queste antiche storie conferiscono un fascino unico a questo luogo, trasformando un semplice trekking in un’esperienza di connessione con il passato e con la natura, rendendo l’Orrido di Botri una meta irrinunciabile per coloro che amano la magia della Toscana selvaggia e incontaminata.

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