Firenze


Museo Horne a Firenze

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Museo Horne, una casa rinascimentale a Firenze

Il Museo Horne di Firenze è un museo poco conosciuto e che quasi sempre resta escluso dai classici itinerari di visita. Questo è un peccato perché si tratta di un museo di notevole interesse storico artistico che vanta una collezzione di grande pregio. La sede del museo è un antico palazzo rinascimentale (detto Palazzo Corsi) che si trova a Firenze in via de’ Benci 6, angolo corso Tintori, a due passi dalla Basilica di Santa Croce.

Secondo una prima ricostruzione, il palazzo sarebbe stato progettato da Giuliano da Sangallo ma, per altri studiosi, l’archittetto responsabile del progetto sarebbe Simone del Pollaiolo detto il Cronaca. In ogni caso si sta parlando di grandi nomi della storia dell’architettura rinascimentale.

Museo Horne Firenze
Museo Horne Firenze (Photo by Sailko / CC BY)

Herbert Percy Horne

La sua proprietà passò negli anni prima agli Alberti e poi ai Corsi, poi ai Fossi e, infine, da Herbert Percy Horne, collezionista d’arte e storico dell’arte inglese, dalla cui smisurata collezione di migliaia di pezzi prende vita lo stesso museo odierno. Studioso di arte rinascimentale e soprattutto dell’opera pittorica di Botticelli, Horne acquistò il palazzo nel 1912 e lo ristrutturò completamente a sue spese.

Il suo obiettivo era quello di riportare le sue sale, la facciata e l’intera struttura all’aspetto che doveva avere negli anni più splendidi del Rinascimento, con l’aggiunta do oggetti antichi di uso quotidiano e pezzi di arredo originali. Alla sua morte, nel 1916, donò sia il palazzo che le sue collezioni allo Stato Italiano. Per amministrare e valorizzare tale patrimonio fu poi istituita un’apposita fondazione. È così che nel 1921 venne alla luce il Museo della Fondazione Horne.

La storia di Horne è in altre parole quella del grande collezionismo inglese della fine del XIX secolo. In quegli anni molti cittadini britannici si stabilirono in una Firenze minacciata dal cosiddetto “Risanamento”, un periodo in cui il centro storico subì rastiche modifiche, non sempre apprezzabili.

Il lavoro di Horne fu estremamente minuzioso: ricreò al piano terra una zona di lavoro con tanto di magazzino; nel primo piano, ovvero il piano nobile, furono collocati gli appartamenti padronali; le cucine furono poste al secondo piano (dove di solito erano collocate per evitare che fumi e cattivi odori attraversassero i palazzi, disturbando le delicate narici dei signori) e le stanze dedicate alla servitù.

Il Museo Horne a Firenze

Alla morte di Horne la collezione venne riorganizzata nell’omonimo museo, che disgraziatamente fu molto danneggiato durante l’alluvione del 1966: la sua collocazione, infatti, in una delle zone più basse della città, lo rese vittima di un allegamento che lo costrinse alla chiusura per dieci anni. Ce ne vollero altri venti perché potesse dirsi nelle stesse condizioni prima della sciagura.

L’ex palazzo Corsi è notevole per le sue due facciate simmetriche, con due piani di quattro finestre ciascuno e decorazione a bugnato; le dimensioni non sono notevoli ma la qualità dei prospetti è estremamente elevata, con proporzioni molto curate per i volumi interni e ornamenti in pietra di notevole bellezza.

La collezione del Museo Horne

L’interno del palazzo ospita il museo Horne e la sua collezione, in ambienti che replicano perfettamente l’arredamento del Rinascimento: tra tavoli, cassapanche, cassoni riccamente decorati, ceramiche, utensili da cucina originale e tante raccolte di piccoli oggetti di uso quotidiano (carte, monete, sigilli), si ha davvero l’impressione di un tuffo nel passato di sei secoli.

Vera pietra miliare del museo è il Santo Stefano di Giotto, ma la collezione di quadri antichi che H. P. Horne riuscì ad acquistare dalla fine del diciannovesimo secolo fino alla sua morte comprende anche opere di Filippo Lippi, Bernardo Daddi, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Dosso Dossi, Antonio Rossellino, Jacopo Sansovino, Agnolo di Polo, Jacopo del Sellaio, Luca Signorelli, Pietro di Giovanni d’Ambrosio, Niccolò di Segna, Piero di Cosimo, Desiderio da Settignano, Bartolomeo Ammannati, Lorenzo di Credi, Carlo Dolci, Gian Lorenzo Bernini, Domenico Beccafumi, il Giambologna e una preziosissima tavola di Masaccio: i pezzi esposti sono oltre seimila.

Dopo l’alluvione, le opere più a rischio per la loro conservazione (come la raccolta dei disegni del diciassettesimo e diciottesimo secolo) sono state trasferite nella Galleria degli Uffizi.

Attività, eventi e mostre del museo

Il Museo Horne propone ai suoi visitatori numerose attività ed eventi. Il Servizio Educativo del museo propone itinerari tematici, laboratori creativi e multimediali dedicati, attività per le scuole e iniziative pensate per le famiglie. Sul sito ufficiale del museo potete trovare un calendario di eventi con le visite guidate in programma e tante altre proposte. In passato il Museo Horne ha ospitato anche delle mostre temporanee come quella intitolata “Da Raffaello a Rubens” del 2000 e quella sui disegni dedicata a ritratti e studi di figura del 2011.

Per tutte le informazioni sugli orari di visita e i biglietti ma anche per prenotare una visita guidata, vi lascio il link al sito ufficiale.

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