Museo nazionale di San Marco
Il Museo di San Marco è uno dei tanti musei di Firenze che non vi dovreste perdere quando visitate la città. Il museo si trova all’interno di un antico convento domenicano, posto accanto all’omonima Chiesa di San Marco, che si affaccia sulla piazza che porta lo stesso nome. Il motivo principale per visitare questo museo, oltre alla bellezza degli ambienti in cui è ospitato, è la presenza della più importante collezione al mondo di opere realizzate dal Beato Angelico, uno dei più grandi maestri del Rinascimento. Oltre alle opere di Beato Angelico, qui potrete ammirare tanti altri capolavori realizzati da Fra’ Bartolomeo, Alessio Baldovinetti, Bernardino Poccetti, Domenico e Ridolfo Ghirlandaio.
Visita al Museo di San Marco
Chiostro
La visita al museo di San Marco inizia nel bellissimo chiostro di Sant’Antonino. Costruito da Michelozzo nella prima metà del ‘400 il chiostro è il cuore pulsante del convento; da qui si accede a tutti gli ambienti principali del complesso come la chiesa, l’ospizio, il refettorio, la sala del Capitolo e l’accesso alle varie sale del museo.
Qui inizia il percorso museale e anche la scoperta della grande arte del Beato Angelico. Le decorazioni delle lunette sulle porte sono opera sua, come suo è anche il magnifico affresco con la Crocifissione di San Domenico che si trova nell’angolo nord-ovest. Il ciclo di affreschi dedicato alla vita di Sant’Antonino, fu realizzato a cavallo tra la fine del Cinquecento e l’inizio Seicento, da Bernardino Poccetti, Lorenzo Cerrini e Alessandro Tiarini.
Sala dell’Ospizio
Spostandosi verso la sala dell’Ospizio, pensata in origine per accogliere i pellegrini più modesti, si possono ammirare alcuni dei più bei dipinti su tavola del Beato Angelico. Si comincia con la Deposizione, una magnifica pala d’altare iniziata da Lorenzo Monaco e conclusa dal Beato Angelico dopo la morte di Monaco (1424). Segue il Trittico di San Pietro Martire, che ricorda molto da vicino lo stile del Masaccio e la la Pala d’Annalena, che è ritenuta una delle prime opere pienamente rinascimentali. Sempre nella stessa sala troviamo anche il Giudizio Universale, che proviene dal convento di Santa Maria degli Angeli.
Passando invece alla Pala di San Marco, realizzata per l’altare dell’omonima chiesa, si nota come uno dei massimi capolavori del Beato Angelico sia stato completamente rovinato da un restauro ottocentesco, togliendo molto alla sua bellezza originaria. Sempre nella sala dell’Ospizio è esposto l’Armadio degli Argenti, un porta ex voto quattrocentesco decorato con 35 tavolette dipinte con episodi biblici.
Si chiude con il Compianto sul Cristo morto, la Sacra conversazione e il tabernacolo dei Linaioli, realizzato tra il 1433 e il 1434 in collaborazione con Lorenzo Ghiberti.
Sala del Capitolo
Si passa alla sala del Capitolo, dove spicca la grande opera della Crocifissione, uno dei massimi capolavori del frate pittore: Vasari narra che lo stesso artista sia sia commosso fino alle lacrime durante la realizzazione. Nella scena, che si caratterizza per un grande spirito contemplativo, manca un vero e proprio sfondo, portando così l’attenzione non tanto sui particolari dell’opera, quanto sulla sacralità e sul valore simbolico della stessa.
Nella sala del Capitolo si trovano anche un crocifisso scolpito nel 1496 da Baccio da Montelupo ed una lunetta proveniente dal chiostro, opera sempre del Beato Angelico.
Sala del Lavabo
Nella sala del Lavabo, anticamente utilizzata dai monaci per la pulizia prima dei pasti, si può osservare il Giudizio Universale, iniziato da Fra Bartolomeo e completato Mariotto Albertinelli, che proviene dall’arcispedale di Santa Maria Nuova.
Refettorio Grande
Posto accanto alla sala del Lavabo, il Refettorio Grande era il salone utilizzato dai monaci per i pasti principali. Nel refettorio troviamo l’affresco con la Provvidenza dei domenicani di Giovanni Antonio Sogliani, di epoca cinquecentesca, oltre ad altri affreschi e tavole dello stesso Sogliano, come la Madonna della Cintola, la Madonna con Tobiolo, San Francesco e Santa Elisabetta d’Ungheria.
Oltre alle opere di Sogliani ci sono anche una serie di dipinti cinquecenteschi della cosiddetta scuola di San Marco, una Madonna della Cintola di Ridolfo del Ghirlandaio, una Crocefissione di Lorenzo Lippi, il San Carlo Borromeo che dà una bolla a un domenicano di Jacopo Ligozzi e altro ancora.
Sala di Fra’ Bartolomeo
Nella sala di Fra’ Bartolomeo possiamo vedere l’incompiuta Pala della Signoria, che in origine era destinata al Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il Ritratto di Girolamo Savonarola ed una serie di effigi, provenienti dal convento di Santa Maria Maddalena a Caldine.
Refettorio Piccolo
Nel Refettorio Piccolo troviamo una delle opere più belle ed importanti di questo museo: il Cenacolo di San Marco. Realizzato da Domenico Ghirlandaio con alcuni collaboratori nel 1486, questo affresco riprendere l’impostazione del Cenacolo di Ognissanti, realizzato sempre dal Ghirlandaio pochi anni prima. Qui l’ultima cena è rappresentata in un ambiente aperto, un loggiato, reso in maniera prospettica secondo l’uso della pittura rinascimentale.
Primo piano del convento di San Marco
Salendo al primo piano del convento si raggiungono la biblioteca e le celle in cui dormivano i monaci. Quando Michelozzo progettò il complesso, fece in modo che sulle pareti si venissero a creare grandi spazi lisci, perfette per essere affrescati. Questo permise al Beato Angelico di realizzare la più ampia decorazione pittorica mai realizzata in un convento fino a quel momento. Si trattò di un grade progetto che richiese anni per essere realizzato, dal 1439 al 1443, e che coinvolse oltre all’Angelico anche altri artisti. Il ciclo decorativo interessa sia gli spazi comuni del convento che gli alloggi privati dei monaci, sviluppandosi lungo 3 corridoi e 44 celle.
Tra le opere più importanti, possiamo ammirare l’Annunciazione, che è anche una delle opere più famose del Beato Angelico, la serie con Crocifisso di San Domenico e la Madonna delle Ombre, il cui nome deriva dalla particolare realizzazione di luci e ombre che furono realizzate prendendo spunto dal modo in cui la luce agiva nel corridoio.
Biblioteca di Michelozzo
Il percorso museale si conclude con la visita alla Biblioteca di Michelozzo. Costruita per volere di Cosimo de’ Medici, questa bellissima biblioteca ha una grande sala di lettura che si sviluppa su tre navate per una lunghezza di 45 metri. Gli spazi sono scanditi da colonne ioniche che reggono volte a crociera sui lati e volte a botte al centro. Questa biblioteca per come è stata pensata e realizzata è un vero e proprio capolavoro rinascimentale; per come era stata progettata, la luce doveva provenire da finestre poste su lati opposti riducendo così al minimo la presenza di ombre all’interno dell’aula.
Come ogni biblioteca che si rispetti, anche la Biblioteca di Michelozzo possiede un’importante collezione di codici miniati. Questi vengono esposti a rotazione, quindi di volta in volta si possono ammirare libri sempre diversi. Tra i più importanti c’è sicuramente il Messale 558 miniato da Beato Angelico per il convento di San Domenico di Fiesole.
Informazioni sul Museo di San Marco: orari, biglietti e prezzi
Il Museo di San Marco si trova in Piazza San Marco 3 a Firenze.
Orari:
Il museo è aperto dal martedì al sabato con il seguente orario: 8.15 – 13.50.
Anche il 1° e il 3° lunedì del mese il museo è aperto dalle 8.15 alle 13.50 mentre resta chiuso il 2° e il 4° lunedì.
La domenica funziona al contrario: il museo è aperto la 2ª e la 4ª domenica (sempre 8.15 – 13.50) e resta chiuso la 1ª, 3ª e 5ª domenica.
Prezzo biglietti:
Il biglietto intero ha un prezzo di 8 euro, mentre il ridotto, riservato ai cittadini dell’ Unione Europea tra i 18 e i 25 anni, costa 2 euro.
Per ulteriori informazioni e per verificare eventuali cambi di orario, vi lascio il link al sito ufficiale.