Firenze


Museo del Bargello a Firenze

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Il magnifico palazzo del Bargello a Firenze

Il Bargello è uno dei palazzi medievali più belli e famosi di Firenze ed al suo interno ospita uno dei musei più importanti della città. Non è un caso quindi se ogni anno viene visitato da moltissime persone desiderose di ammirare i suoi tesori. Situato nel cuore del centro storico di Firenze a due passi da Palazzo Vecchio, con la sua Torre Volognana, alta 57 metri, è ben riconoscibile in tutti i panorami della città.

La storia del Bargello

La storia del palazzo del Bargello inizia nel 1250 quando si rese necessaria la costruzione di una sede per il Capitano del Popolo, una figura politica molto importante nell’ordinamento comunale che si era istituito a Firenze. Successivamente, il palazzo fu utilizzato come sede del podestà, del consiglio degli Anziani e del Bargello, da cui deriva il nome di Palazzo del Bargello. Ma chi era questo Bargello? Era il capo delle Guardie (o di Piazza); era colui che si occupava degli arresti, degli interrogatori e delle condanne capitali.

Tra il Cinquecento e l’Ottocento, il Bargello svolse anche la funzione di carcere e la campana che si trova in cima alla sua torre, la Montanina, era famosa perché suonava in occasione di eventi drammatici come le esecuzioni capitali, le chiamate alle armi o le rivolte.

La conversione in museo risale al 1865 quando vennero allestite le prime sale con oggetti provenienti dall’armeria medicea e da Palazzo Vecchio, che in quel periodo era diventato la sede del Parlamento italiano (per chi non lo sapesse, Firenze è stata capitale del Regno di Italia tra il 1865 ed il 1871).

Museo Nazionale del Bargello
Museo Nazionale del Bargello

Il Museo Nazionale del Bargello

Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze raccoglie alcune tra le più belle ed importanti sculture del Rinascimento a partire dai capolavori di Donatello e Michelangelo. Nel corso degli anni ha raccolto opere provenienti da varie collezioni come quelle dei medici e dei granduchi o quella di Louis Carrand, antiquario di Lione, che donò al Bargello la sua raccolta di oltre 2500 opere. Visitando il museo si possono ammirare opere di vario genere e oltre alle statue si trovano bronzetti, maioliche, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tanto altro.

Cortile

La prima tappa della visita al museo del Bargello è il bellissimo cortile centrale che a mio avviso rappresenta uno degli ambienti più belli di tutta la città. Realizzato nel XIII secolo, il cortile è circondato da un magnifico portico che si estende su tre lati mentre sul quarto lato si trova una deliziosa scala goticheggiante della metà del Trecento realizzata da Neri di Fioravanti. Oltre alla bellezze architettoniche, nel cortile ci sono alcune importanti statue realizzate da Bartolomeo Ammannati, Giambologna e tanti altri.

Sala di Michelangelo

Sempre al piano terra troviamo la sala della scultura medievale che spesso ospita mostre temporanee e la Sala di Michelangelo. Qui sono conservate alcune opere scultoree del grande maestro: il Bacco, il Tondo Pitti, il David-Apollo ed il Ritratto di Bruto. Oltre alle sculture di Michelangelo, nella sala si trovano le opere di molti altri maestri del Cinquecento come Benvenuto Cellini, Giambologna, Baccio Bandinelli e Ammannati.

Merita un approfondimento la storia della statua del Bacco, perché è la storia di come una truffa abbia contribuito alla fama di Michelangelo. Nel 1496 un’altra opera di Michelangelo, il Cupido Dormiente, era stata venduta al Cardinale Riario, grande collezionista di antichità, come opera classica. La truffa, probabilmente eseguita all’insaputa dell’artista, era riuscita sia perché l’opera era stata invecchiata artificiosamente, ma soprattutto perché rispettava pienamente i canoni di bellezza delle opere antiche. Una volta scoperto l’inganno, il cardinale inviò un suo uomo a scoprire chi fosse l’autore di tale opera per commissionarne un’altra (ovvero il Bacco). Il finale della storia è a sorpresa, perché alla fine il cardinale decise di rinunciare alla statua che fu acquistata da altri.

Sala degli Avori

Salendo al primo piano troviamo una serie di sale davvero magnifiche, sia per la qualità delle opere esposte che per la bellezza degli ambienti. La prima è la Sala degli Avori così chiamata perché destinata ad ospitare le opere in avorio provenienti dalla collezione Carrand. Oltre a questi si possono ammirare anche alche pitture, statue lignee ed altri manufatti in legno, osso e cuoio.

Cappella del Podestà

Uno dei principali punti di interesse della visita è la Cappella del Podestà, anche conosciuta come della Maddalena. Interamente affrescata dalla bottega di Giotto, la cappella conserva il più ancitco e probabilmente più verosimile ritratto di Dante Alighieri che ci sia pervenuto. Il Sommo Poeta è rappresentato con la Divina Commedia in manoed è inserito in un gruppo di persone elette destinate al Paradiso.

Sala di Donatello

Sempre al primo piano troviamo la Sala Carrand, la sala dedicata alla Collezione Islamica e la Sala delle Maioliche ma la più attesa è senz’altro la Sala di Donatello. Qui troviamo le opere più famose dell’artista fiorentine come il Marzocco, il leone che sorregge lo scudo con il giglio, uno dei simboli di Firenze, il pregevole San Giorgio proveniente dalla Chiesa di Orsanmichele, l’Amore-Attis e il celeberrimo David. In realtà di David in questa sala se ne trovano due: uno in marmo realizzato in gioventù e quello in bronzo che tutti conoscono… almeno spero!

Oltre alle opere di Donatello, in questa sala si possono ammirare i lavori di altri grandissimi maestri toscani, come i bronzi di Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti e le maioliche di Luca della Robbia.

Sala del Verrocchio

Salendo al secondo piano si trovano la Sala del Verrocchio, le Sale dedicate ad Andrea e Giovanni della Robbia, la Sala dei Bronzetti, la Sala del Medagliere e la Sala dell’Armeria. Andrea del Verrocchio, maestro tra gli altri di un certo Leonardo da Vinci, è stato un importante pittore, scultore ed orafo. Al Bargello si conserva la sue versione del David, in bronzo, realizzata circa 30 anni dopo quella di Donatello. Altre opere nella sala sono state realizzate da Antonio del Pollaiolo, Benedetto da Maiano, Mino da Fiesole e Antonio Rossellino.

Per tutte le informazioni sugli orari e i biglietti, vi consiglio di visitare il sito ufficiale del museo.

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