Il Museo Archeologico di Firenze, un viaggio nel passato remoto
Quello di Firenze è uno dei principali musei archeologici d’Italia. Al suo interno sono conservati molti tra i reperti archeologici più importanti rinvenuti in Toscana. Questo è uno dei musei più interessanti della città dato che vanta una collezione molto ampia composta da reperti etruschi, romani, greci ed egizi.
Storia del museo
Inaugurato nel 1870, inizialmente il museo si trovava in Via Faenza ed aveva solo reperti etruschi e romani. Nel 1880 fu riunito con il Museo Egizio e spostato nell’attuale sede di Piazza Santissima Annunziata. All’inizio il museo fu alimentato con le collezioni dei Medici e dei Lorena provenienti dalla Galleria degli Uffizi. A queste si aggiunsero varie acquisizioni di reperti etruschi fatte sia dal Granduca Pietro Leopoldo che in occasione di spedizioni ottocentesche. Agli inizi del ‘900, nel giardino del museo furono ricostruite alcune tombe monumentali etrusche rinvenute in vari scavi effettuati in varie zone della Toscana.
Guida alla visita del Museo archeologico di Firenze
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è composto da cinque sezioni principali: etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. A questa si aggiungono le tombe presenti nel giardino ed altri reperti di altre epoche e culture oltre ad alcune opere rinascimentali ispirate all’antichità.
La sezione etrusca
La prima sezione del museo archeologico di Firenze è quella etrusca. Situata al primo piano dell’edificio, questa sezione fu danneggiata in maniera grave dall’alluvione del 1966. Dopo questo evento, si rese necessario un lungo restauro, terminato nel 2000, che portò alla sua completa riapertura.
La collezione etrusca, che comprende vari cimeli datati diversamente, è conosciuta soprattutto per la Chimera d’Arezzo, un plastico di bronzo che raffigura la mitica creatura mitologica. La scultura venne restaurata nel ‘700 da Francesco Carradori, che le diede una conformazione diversa da quella originale, con la coda di serpente che morde la testa di capra sul dorso, mentre, al contrario, entrambe avrebbero dovuto essere rivolte verso l’osservatore. L’opera, rinvenuta nel 1533 e portata a Cosimo de’ Medici dal Vasari, presenta anche un’iscrizione sulla zampa anteriore destra.
L’altra celebre opera custodita in questa ala del museo è invece l’Arringatore, rinvenuta nel 1566 nei pressi del Trasimeno, e datata I secolo a.C. Guardando agli altri reparti della sezione etrusca, si potrà notare come la maggior parte delle sculture e delle testimonianze riguardino invece l’arte funeraria, molto sentita all’epoca; si parla in particolare del Sarcofago di Lerthia Seianti, realizzato in terracotta, che rappresenta una donna patrizia sdraiata sul triclinio, raffigurata nel momento in cui si sposta il velo sulla testa.
Un’altra opera molto importante è il Sarcofago delle Amazzoni (IV secolo a.C.), realizzato in marmo greco e dipinto da un pittore tarantino a cui successivamente furono aggiunte le iscrizioni etrusche con il nome della defunta.
Fino a qualche anno fa a Firenze era custodita anche l’Anfora di Baratti, datata IV secolo, e raffigurante le immagini di oltre cento miti ed eroi; recentemente il vaso è stato restituito alla città di Piombino. Se volete vederla dovete visitare il Museo Archeologico del Territorio di Populonia.
La sezione romana
Passando invece alla sezione romana, molto suggestivo è sicuramente l’Idolino di Pesaro, una statua bronzea di circa 150 cm che rappresenta un giovinetto. Questa statua, copiata da un’originale greca, fu utilizzata da molti artisti cinquecenteschi come fonte d’ispirazione.
Da non dimenticare anche il torso di Livorno ed il Treboniano Gallo.
La sezione greca
Nella sezione greca troviamo invece ospitata una vasta collezione di ceramiche. Molti pezzi, che risalgono al VI ed al IV secolo a.C., sono stati rinvenuti all’interno di siti e tombe etrusche. Questo testimonia come fossero frequenti gli scambi tra le città etrusche con Atene, Rodi e con tutti i centri più fiorenti dell’Antica Grecia.
Il grande protagonista di questa sezione è il favoloso Vaso François, uno degli esempi più famosi al mondo di arte greca, che presenta una serie di racconti mitologici dell’Antica Grecia, disposti su sei file, perfettamente studiati e definiti. Da non dimenticare le sculture: tra le tante, spiccano i due kouroi dell’Apollo e dell’Apollino Milani, il torso d’atleta e la testa equina.
Museo egizio di Firenze
La sezione chiamata “Museo Egizio” comprende invece la seconda grande raccolta di reperti egizi in Italia, dopo quella di Torino. Qui si possono ammirare varie opere provenienti da collezioni private e dai ritrovamenti degli anni ’30 del Novecento.
Tra le varie testimonianze dello splendore dell’Antico Egitto,troviamo vasi, tessuti, mobili, copricapi, ornamenti sacri di vario tipo. In una delle sale della sezione sono esposti anche due sarcofagi, oltre all’involucro del corpo di una donna, in tela stuccata e coperto in foglia d’oro.
La sezione numismatica
Il museo archeologico ha anche una sezione numismatica, con una delle raccolte a tema più importanti in Italia. La collezione conta oltre 80.000 pezzi ed include la più grande raccolta al mondo di monete etrusche (più di 1000).
Informazioni su orari e biglietti del Museo Archeologico di Firenze
Il museo archeologico di Firenze si trova in Piazza Santissima Annunziata 9b. È aperto tutti i giorni tranne la seconda, terza, quarta e quinta domenica del mese, il 1 gennaio e il 25 dicembre.
Il museo ha questi orari: lunedì, martedì, mercoledì, sabato, prima domenica del mese e giorni festivi dalle 8.30 alle 14.00; giovedì e venerdì dalle 13.30 alle 19.00. In alcune occasioni particolari ci possono essere delle aperture straordianarie anche serali.
Il biglietti costano 8 euro quaello intero e 2 euro il ridotto.