Casentino


Musei del Casentino

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8 musei per scoprire il Casentino

La valle del Casentino si svela come un affascinante caleidoscopio di colori e meraviglie naturali, alcune delle quali hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento UNESCO come parte del patrimonio mondiale. Oltre alle lussureggianti foreste che caratterizzano il paesaggio, questo territorio racchiude un ricco scrigno di opere d’arte, monumenti dal fascino secolare, e testimonianze di scienza e mestieri tradizionali. Attraverso questo articolo, vi condurremo alla scoperta dei musei del Casentino, autentici custodi del passato e del presente di una terra permeata da antiche tradizioni.

Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni” a Bibbiena

Il Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni” traccia un affascinante percorso attraverso la storia della valle, dall’epoca paleolitica fino alla tarda età romana. Le prime sale del museo si dedicano alla vita degli uomini preistorici, offrendo l’opportunità di esplorare sia reperti autentici che di vivere un’esperienza tattile grazie alle loro fedeli riproduzioni. Il percorso prosegue con ambienti dedicati agli Etruschi, veri protagonisti del museo, con una straordinaria esposizione dei bellissimi bronzetti provenienti dal Lago degli Idoli, dove si trovava un santuario durante l’antichità. Infine, il museo si affaccia sull’epoca romana, presentando le ultime sale con una ricca collezione di reperti legati principalmente alla preparazione del cibo. Questo itinerario offre uno sguardo unico sulla quotidianità dell’epoca romana, consentendo ai visitatori di percepire il passato con occhi completamente nuovi.

Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena

Il Centro Italiano della Fotografia d’Autore a Bibbiena, nato per iniziativa della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), una delle più prestigiose associazioni fotografiche a livello nazionale, riveste un ruolo centrale nella promozione di numerose attività culturali. In primo piano tra queste iniziative, la valorizzazione della fotografia italiana dal secondo dopoguerra in avanti. Oltre a preservare, catalogare e presentare al pubblico il ricco patrimonio fotografico di cui è custode, il CIFA funge da sede per incontri, conferenze e importanti mostre. Una tappa imprescindibile è la Galleria a cielo aperto, dove l’arte della fotografia accompagna i visitatori attraverso il suggestivo borgo di Bibbiena, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente.

EcoMuseo della Castagna a Raggiolo

L’EcoMuseo della Castagna di Raggiolo, parte integrante dell’itinerario nel bosco dell’EcoMuseo del Casentino, nasce dalla profonda connessione tra la comunità della valle del Teggina e il paesaggio che ha visto il castagno trasformarsi, grazie alle cure umane, in una pianta domestica essenziale per l’alimentazione delle popolazioni del Casentino.
Il museo si concentra sulla raccolta e sull’utilizzo alimentare della castagna. La prima sezione presenta gli strumenti utilizzati nella raccolta, seguita dal processo di seccatura e dall’estrazione delle castagne. La sezione conclusiva approfondisce l’ambiente domestico in cui le famiglie consumavano piatti preparati con la farina di castagne.
I visitatori seguono un percorso che li conduce dal bosco al seccatoio, al mulino e infine al sito del museo, dove concludono l’esperienza nel laboratorio della castagna. Qui, anche i più piccoli possono manipolare e lavorare con tutti i materiali ed elementi precedentemente esplorati, arricchendo così la loro comprensione dell’importanza della castagna nella storia e nella vita quotidiana della comunità.

Museo dell’arte della lana di Stia

Immerso nell’atmosfera di un ex-lanificio, il Museo dell’Arte della Lana offre un affascinante viaggio nella storia di una delle attività più significative del Casentino. Attraverso la ristrutturazione di macchinari d’epoca e la ricostruzione del processo di tessitura, il museo non solo consente di esplorare il mondo delle produzioni tessili, ma invita anche a vivere un’esperienza sensoriale unica. Gli visitatori avranno l’opportunità di toccare, annusare e immergersi nei gesti manuali di questa arte senza tempo, scoprendo il connubio magico tra fibre e materiali che caratterizza l’arte della lana.

Museo dell'Arte della Lana di Stia
Museo dell’Arte della Lana (Photo by Albarubescens / CC BY)

Planetario del Parco a Stia

Il Planetario del Parco, unico nella sua genere nella zona, offre una straordinaria ricostruzione della volta celeste all’interno di una stanza appositamente dedicata, con una cupola che emula il cielo notturno in un ambiente privo delle luci delle città. Attraverso un coinvolgente gioco con la sfera celeste e simulazioni di spostamenti spazio-temporali, gli visitatori possono esplorare il cielo boreale in tutte le sue sfumature stagionali. Durante questa esperienza, è possibile identificare costellazioni, movimenti stellari, nonché osservare Luna, Sole e pianeti, imparando nel contempo le tecniche di orientamento celeste. All’esterno, l’osservazione diretta del cielo, sia a occhio nudo che attraverso i telescopi disponibili, offre un autentico viaggio tra stelle e pianeti, arricchendo l’esperienza con una connessione diretta con l’universo.

Museo dello Sci e Museo del Bosco e della Montagna a Stia

Il Museo, parte integrante dell’Ecomuseo del Casentino, trova la sua dimora in suggestivi spazi all’interno del centro storico del pittoresco paese di Stia. Un’esperienza continua attende i visitatori nelle strutture museali del Museo dello Sci, del Bosco e della Montagna, e della Collezione Ornitologica, collegando armoniosamente gli aspetti strutturali e tematici.

Il Museo dello Sci si dedica alle tradizioni della vita di montagna nel Casentino e all’evoluzione dello sci sia come strumento che come sport agonistico. Nel contempo, il Museo del Bosco e della Montagna si focalizza sulla vita e sull’economia legate alle montagne, un tempo strettamente connesse all’allevamento e allo sfruttamento del bosco. All’interno di quest’ultimo museo, sono esposti gli esemplari che compongono la Collezione Ornitologica “Carlo Beni”, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori con una panoramica della ricca biodiversità della regione.

Museo d’arte Contemporanea di Stia

Il Museo d’Arte Contemporanea di Stia trova dimora nel suggestivo Palagio Fiorentino, un edificio duecentesco originariamente di proprietà dei Conti Guidi e completamente restaurato nel 1908 con forme medievali da Giuseppe Castellucci.
Nato con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea in un piccolo centro pedemontano, il museo si vanta di una sede prestigiosa. La collezione si compone principalmente delle opere di artisti contemporanei toscani o di coloro che hanno lungamente risieduto in Toscana. Il nucleo iniziale della raccolta è costituito dalla generosa donazione di 53 dipinti e 10 sculture offerti da Vicky Galati Indelli, in memoria del padre Americo Francesco Galati.
La collezione ha successivamente arricchito il suo patrimonio con opere donate al Comune di Stia, raggiungendo oggi circa 200 opere, tra sculture, dipinti e grafiche. Gli artisti rappresentati includono figure di spicco come Pietro Annigoni, Giò Pomodoro, Ottone Rosai, Marino Marini, Quinto Martini, Pietro Parigi e molti altri, rendendo il Museo d’Arte Contemporanea di Stia un eccezionale scrigno di creatività artistica.

Castello dei Conti Guidi a Poppi

Il Castello dei Conti Guidi a Poppi, sebbene non sia propriamente un museo, si distingue per la ricchezza delle opere d’arte custodite al suo interno e per le affascinanti mostre che ospita. Considerato il monumento più illustre della valle, e forse il più iconico, questo imponente castello, fondato dalla nobile famiglia dei Conti Guidi, è documentato fin dal lontano 1191. Il suo cortile, ornato da stemmi nobiliari, offre uno spettacolo visivo, mentre le intricate scale in pietra sembrano condurre gli visitatori in un labirinto artistico, quasi ispirato alle opere di Escher. I punti salienti includono una biblioteca imponente con oltre 25.000 volumi antichi, un salone delle feste vibrante di colori, e una cappella adornata dagli affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto. Per coloro che desiderano una sfida, la salita fino alla cima della torre è ricompensata da una vista panoramica assolutamente mozzafiato, rendendo questa esperienza un imperdibile viaggio nel tempo.

Il castello dei Conti Guidi a Poppi
Il castello dei Conti Guidi a Poppi (Photo by LigaDue / CC BY)
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