Firenze


Mostra Klimt Experience a Firenze

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Una mostra multimediale a Firenze

La chiesa di Santo Stefano al Ponte di Firenze è ormai diventata abitualmente teatro di mostre multimediali. Tutto iniziò nel 2015 con la mostra Van Gogh Alive di cui abbiamo scritto a suo tempo. Oggi vi parliamo della mostra monografica multimediale sul maestro ella secessione viennese Gustav Klimt: Klimt Experience.

Il percorso è suddiviso in due ambienti: nel primo troviamo una serie di pannelli informativi ed alcune postazioni per la realtà virtuale. Il secondo ambiente, all’interno della chiesa, ospita la mostra vera e propria.
I pannelli sono utili per introdurre il visitatore nel mondo dell’artista fornendo informazioni sulla vita e sulle opere di Klimt ed anche sull’ambiente culturale nel quale si trovava ad operare.

La realtà virtuale

Superato il percorso costituito dai panelli, si giunge alle postazioni per la realtà virtuale. Si tratta di 7 poltroncine rotanti attrezzate con dei visori 3D.
L’esperienza virtuale, della durata di circa 8 minuti, consiste nella visita di una sala museale in cui si trovano vari quadri. Fissando lo sguardo sulle opere, quattro di queste danno vita a delle animazioni che mirano a far entrare il visitatore all’interno delle opere stesse. Completate le quattro animazioni, si attiva una sequenza finale che ha per protagonista l’albero della vita.

La mostra

All’interno della chiesa ci aspetta l’esposizione o forse dovremmo chiamarla l’esperienza.
La mostra consiste nella proiezione su grandi teli di numerose opere del maestro viennese: un telo principale sul lato corrispondente alla facciata della chiesa e otto laterali (quattro su ogni lato) più piccoli.
Sul pannello principale viene generalmente riprodotta un’opera, mentre sui pannelli secondari vengono proiettate opere collaterali a quella principale oppure dettagli di quest’ultima. Altre proiezioni secondarie illuminano le pareti al di sopra dei pannelli e il pavimento.

Klimt Experience Firenze
Klimt Experience Firenze

La rappresentazione dura poco più di un’ora. Non ci sono pause alla fine delle proiezioni, queste infatti vengono riproposte a ciclo continuo, quindi è facile arrivare quando una sequenza è già avviata.

Le opere riprodotte, nel puro stile di Klimt, rappresentano paesaggi, natura, fiori, forme e soprattutto donne.

La mostra non è solo una carrellata di opere, infatti le immagini sembrano quasi prendere vita, si scompongono e ricompongono davanti allo spettatore, in un susseguirsi di forme, colori e musica. La colonna sonora scelta è davvero azzeccata e molto coinvolgente. Infatti, durante tutto il ciclo di filmati, lo spettatore è accompagnato dai grandi della musica come Beethoven, Mozart e Bach.

Alcuni accostamenti tra le opere proiettate e i brani musicali sono davvero in grado di suscitare forti emozioni. In particolare vorrei citare il passaggio dedicato alla dea Igea, rappresentata da Klimt come una figura austera e quasi terrificante, che nella mostra è accompagnata da O Fortuna, brano tratto dai Carmina Burana di Carl Orff.

Informazioni utili

La mostra Klimt Experience è allestita presso la chiesa di Santo Stefano al Ponte di Firenze dal 26 novembre 2016 fino al 1 maggio 2017.
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30, però vi consigliamo di arrivare prima delle 18)
Biglietti: il biglietto intero costa 13 euro, con varie possibilità di riduzioni per gruppi e fasce di età.
Durata della visita: salvo code, un ora e mezzo è sufficiente per fare sia la realtà virtuale che la mostra.

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale.

In conclusione…

La mostra mi è piaciuta, l’effetto generato dal susseguirsi di proiezioni e musica (sarà per le numerose immagini femminili, però a tratti sembra di assistere ad una sorta di can-can), è davvero molto coinvolgente e ben strutturato.
La parte relativa alla realtà virtuale invece non mi ha particolarmente impressionato anche se presenta a sua volta degli spunti interessanti.

“Di me non esiste alcun autoritratto. Io non mi interesso della mia persona come oggetto di pittura, mi interessano di più le altre persone, soprattutto se di sesso femminile, ma ancora di più mi interessano altre forme. Sono convinto che la mia persona non sia particolarmente interessante. Sono un pittore che dipinge proprio tutti i giorni, dalla mattina fino alla sera. Figure e paesaggi, un po’ meno i ritratti.”
Gustav Klimt

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