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Isola di Pianosa: cosa fare, come arrivare, dove dormire

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Pianosa, l’ex carcere nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

L’Isola di Pianosa è una delle sette isole principali dell’Arcipelago Toscano. Come si può intuire dal nome, l’isola è caratterizzata da un andamento sostanzialmente pianeggiante privo di rilievi, ed infatti il punto più alto dell’isola raggiunge appena i 29 metri sul livello del mare. Pianosa si trova a circa 13 chilometri in direzione sud-ovest dall’Isola d’Elba, la più grande tra le isole della Toscana, e circa 40 km dalla Corsica. Da un punto di vista amministrativo, l’isola fa parte del comune di Campo nell’Elba in provincia di Livorno.

Storia dell’Isola di Pianosa

L’isola è abitata fin dalla preistoria ed infatti lungo le sue coste sono stati ritrovati i resti di alcuni insediamenti, oltre a reperti che fanno capire come l’isola fosse sulle rotte commerciali che attraversavano il Tirreno nel secondo millennio a.C.

I romani la chiamavano Planasia, che deriva da planus ovvero piatto. Tra il 6 e il 7 d.C. qui fu esiliato Agrippa Postumo, nipote e potenziale erede dell’Imperatore Augusto. Agrippa rimase sull’isola fino al 14 d.C., anno in cui fu giustiziato. L’isola conserva ancora diverse testimonianze di quel periodo, tra cui i resti della Villa di Agrippa. Sempre all’epoca romana, ma qualche secolo più tardi, risalgono anche le catacombe. Durante il Medioevo, l’isola fu contesa da Pisa e Genova ma nel 1399 entrò a far parte dei possedimenti di Piombino.

Nel ‘500 l’isola fu sconvolta dalle ripetute scorribande dei Turchi che all’epoca imperversavano nei mari facendo razzie e saccheggi. Nel 1814 l’isola fu visitata da Napoleone che in quel periodo si trovava in esilio sull’Elba. Fu lui a dare il via alla costruzione del Forte Teglia che si trova sul promontorio dell’isola.

Nel 1856 fu istituito il carcere di Pianosa. Inizialmente si trattava di una colonia penale agricola; durante il fascismo qui fu incarcerato per motivi politici il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 1977 il carcere dell’Isola di Pianosa diventò un penitenziario di massima sicurezza destinato alla reclusione di terroristi e mafiosi. In quella circostanza furono evacuati tutti gli abitanti dell’isola che venne resa inaccessibile dall’esterno. Nel tempo le attività della prigione di Pianosa si sono ridotte fino alla sua definitiva chiusura avvenuta nel 2011.

Isola di Pianosa
Isola di Pianosa (Photo by ProMare / CC BY)

Vacanze a Pianosa: cosa vedere e cosa fare

La totale chiusura di Pianosa ha fatto sì che l’isola abbia potuto preservare la sua natura sostanzialmente incontaminata. Oggi l’isola è aperta al turismo seppur con delle regole che servono a tutelare il suo ambiente. Si può visitare Pianosa ma dovete sapere che esiste un numero chiuso di 250 visitatori al giorno e che le visite devono organizzate da guide autorizzate dall’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano. Se volete trascorrere più di un giorno a Pianosa, potete dormire nell’unico albergo presente sull’isola. Ricavato dalla residenza del direttore del carcere, questo hotel è gestito da una cooperativa in cui lavorano alcuni volontari e detenuti in semilibertà.

Vediamo adesso quali sono le principali cose da fare e da vedere sull’Isola di Pianosa:

Dove fare il bagno: mare e spiagge di Pianosa

Come tutte le altre isole della Toscana, anche Pianosa vanta un mare invidiabile. Le sue acque pulite, chiare e cristalline ricordano quelle dei paradisi tropicali. Lungo l’isola ci sono diverse spiagge ed alcune cale come Cala di Biagio e Cala del Bruciato, ma c’è una sola spiaggia a cui è possibile accedere per fare il bagno e rilassarsi in riva al mare: Cala Giovanna.

Cala Giovanna si trova nelle vicinanze del paese e del Vecchio Porto di Pianosa. La sua lunga spiaggia è caratterizzata da una fine sabbia dorata. In fondo alla cala, dalla parte opposta rispetto al porto, si trovano anche i resti della Villa di Agrippa.

Diving e Snorkeling a Pianosa

Le acque chiare dell’isola di Pianosa sono un vero e proprio invito a nozze per gli amanti delle immersioni. Per fortuna, da qualche anno a questa parte c’è la possibilità di fare diving e snorkeling lungo la costa dell’isola e poter così ammirare la nutrita fauna marina che popola queste acque. Tra le numerose specie marine che potrete osservare ci sono diversi tipi di piante, pesci (cernie, orate, dentici, murene), crostacei e perfino piccoli branchi di delfini. Di tanto in tanto da queste parti è stata avvistata anche la foca monaca, una specie a rischio sempre più rara.
Prima di fare immersioni, ricordatevi sempre di chiedere il permesso all’ente parco arcipelago toscano.

Catacombe di Pianosa

Le tracce del passato a volte restano un po’ nascoste. È questo il caso delle catacombe di Pianosa. Si trovano nelle immediate vicinanze del Porto vecchio e vi si accede da una piccola grotta. Il complesso risale ad un periodo tra il III ed il IV secolo, ovvero quando qui si stabilì una comunità cristiana, forse in fuga dalle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Le catacombe di Pianosa sono composte da un gran numero di cunicoli in cui si trovano circa 700 tombe. Questo complesso è molto interessante da un punto di vista storico e rappresenta una vera rarità in Toscana se consideriamo che in tutta la regione troviamo altre catacombe soltanto a Chiusi.

Villa di Agrippa

La Villa di Agrippa è una delle più importanti testimonianze di epoca romana che si possano trovare sulle isole dell’arcipelago toscano. Il complesso è composto da una residenza signorile, un teatro, un peristilio (ovvero un cortile circondato da colonne) e i Bagni di Agrippa. Di questi ambienti sono visitabili il teatro, il peristilio ed i bagni che sono un piccolo centro termale affacciato sul mare. La Villa di Agrippa risale al I secolo a.C. e fu abitata fino al I secolo d.C. Le catacombe e la villa non sono le uniche strutture di epoca romana presenti sull’Isola di Pianosa, altri resti si trovano infatti nei pressi del porto.

Escursioni a Pianosa

Se accompagnati da una guida autorizzata, si possono fare delle escursioni sull’isola per scoprire tutti i suoi segreti e visitare i principali punti di interesse. Ci sono vari percorsi che prevedono l’utilizzo dei mezzi più disparati come mountain bike, bus, carrozza e kayak ma anche itinerari trekking per chi vuole fare una bella passeggiata a piedi. Se state organizzando una gita a Pianosa, vi consiglio di pensare anche a quale escursione vi piacerebbe fare, in questo modo potrete conoscere a fondo l’isola e tutte le sue bellezze.

Come arrivare a Pianosa, i traghetti

Come già detto, l’accesso a Pianosa è contingentato e ben regolamentato, pertanto se volete andare sull’isola dovete necessariamente utilizzare uno dei traghetti convenzionati. La navigazione nell’ultimo miglio di mare è infatti proibita a tutte le navi non autorizzate.

Ci sono due diversi servizi di traghetti che permettono di raggiungere l’Isola di Pianosa. Il primo si chiama Acquavision e garantisce un collegamento quotidiano con l’Isola d’Elba ed in particolare con Marina di Campo e talvolta con Portoferraio. In estate, la stessa compagnia attiva un collegamento anche tra Capraia e Piombino. A Piombino troviamo anche i traghetti di Toremar, la seconda compagnia che permette di arrivare sull’Isola di Pianosa. Anche Toremar ha un collegamento tra Elba e Pianosa, però con partenza da Rio Marina.

Ricapitolando:

Traghetti per Pianosa da Elba:
Acquavision – con partenza da Marina di Campo e Portoferraio
Toremar – con partenza da Rio Marina

Traghetti per Pianosa da Piombino:
Toremar e Acquavision

Per tutte le altre informazioni su come raggiungere Pianosa da Piombino e dall’Isola d’Elba, come ad esempio i prezzi dei biglietti e la durata del viaggio, e per fare la prenotazione del traghetto, vi consiglio di andare direttamente sui siti di Acquavision e Toremar.

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