Guida alla visita di Gavorrano in provincia di Grosseto
Gavorrano è un comune della provincia di Grosseto in Toscana. Il suo centro storico sorge sul Monte Calvo ad un’altitudine di 273 metri sul livello del mare. Pur avendo una popolazione ridotta (8000 abitanti circa), Gavorrano ha una notevole estensione territoriale. Il suo territorio si sviluppa tra le Colline Metallifere, il complesso del Monte d’Alma e la pianura della Maremma grossetana.
Il contesto naturalistico e paesaggistico di quest’area è notevole: qui troviamo verdi colline interamente ricoperte di boschi e la tipica campagna toscana con vigneti, oliveti e cipressi. In più c’è il mare che si trova davvero a due passi. Gavorrano si trova infatti nell’entroterra in una bella posizione collinare, però non è molto distante dal mare: le spiagge di Scarlino sono a 13 chilometri di distanza, mentre Follonica è lontana appena 16 chilometri.
Storia
Gli etruschi furono i primi ad abitare il territorio di Gavorrano. Di questa antica civiltà ci restano numerose tracce. Nello specifico, sono state ritrovate alcune necropoli del VII secolo a.C. (Poggio Pelliccia, San Germano, Santa Teresa) che dovevano essere legate ad alcuni insediamenti posti nell’area di influenza della città di Vetulonia.
Per trovare il nome di Gavorrano in un documento bisogna arrivare fino al 1164, quando l’Imperatore Federico I concesse il suo feudo al conte Alberto degli Alberti di Mangona. Un secolo più tardi agli Alberti di Mangona successero i conti Pannocchieschi d’Elci. Gavorrano entrò dapprima nell’orbita di Volterra e poi di Massa Marittima. Nel Quattrocento, quest’area fu assorbita dalla Repubblica di Siena e con questa rimase fino alla fine di quello stato e la conseguente annessione al Granducato di Toscana alla metà del Cinquecento.
Per alcuni secoli Gavorrano uscì dai radar della storia fino a quando, nel 1898, qui fu scoperto un grande giacimento di pirite. Da quel momento, e fino al 1981, Gavorrano diventò un importante centro minerario. La sua miniera era tra le più grandi d’Europa e questo portò ad un notevole sviluppo sia economico che demografico con la nascita di nuovi centri abitati come quello di Bagno di Gavorrano, che è oggi il più grande tra i centri del comune.
Cosa vedere e cosa fare a Gavorrano
Dopo la chiusura della miniera, Gavorrano ha saputo riconvertire la sua economia puntando sul settore turistico. In tempi recenti ha infatti sviluppato un’ampia offerta che si basa anche sulla valorizzazione di quei vecchi luoghi di estrazione oltre che dei vari borghi storici della zona e del contesto ambientale e naturalistico.
Cosa vedere a Gavorrano
I principali punti di interesse nel territorio comunale di Gavorrano sono il centro storico, il Castel di Pietra, il Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano con il Teatro delle Rocce, i siti archeologici etruschi e i borghi di Caldana, Giuncarico e Ravi.
Mura di Gavorrano
Come ogni borgo medievale che si rispetti, anche Gavorrano era provvisto di un sistema difensivo basato su solide mura e torri. Le mura di Gavorrano furono costruite nel corso del XII secolo al tempo della dominazione dei conti Alberti di Mangona. Un secolo più tardi furono rinforzate dai senesi che aggiunsero alcune torri all’impianto originario. Dopo un periodo di abbandono, le mura sono state restaurate nel corso del Novecento ed oggi si presentano in buone condizioni.
Chiesa di San Giuliano
La chiesa di San Giuliano si affaccia sulla piazza centrale di Gavorrano, proprio nel cuore del centro storico. Prima di questa chiesa, qui c’era una pieve intitolata a San Gusmè che è citata è citata in una bolla papale del 1188. L’intitolazione a San Giuliano risale al 1529 mentre la chiesa attuale è stata costruita verso la fine del Settecento. Un altro intervento, avvenuto nel 1927, ha invece rimodellato la facciata della chiesa, con l’inserimento di nuovi elementi architettonici. All’interno sono custodite alcune opere interessanti tra cui una pregevole statuetta raffigurante la Madonna col Bambino realizzata nel 1336 da Giovanni d’Agostino (capomastro del Duomo di Siena) ed una serie di pitture (Madonna del Buonconsiglio, Annunciazione e Battesimo di Cristo).
Parco minerario naturalistico di Gavorrano
Inaugurato nel 2003, il Parco minerario naturalistico di Gavorrano è stato istituito con lo scopo di valorizzare e riqualificare l’area delle miniere di pirite attive tra il 1898 ed il 1981. Il parco minerario, insieme a tutto il territorio del comune di Gavorrano, fa parte del più vasto Parco tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere grossetane.
L’attività estrattiva ha segnato un secolo di storia di Gavorrano ed il parco minerario rappresenta un’ottima occasione per conoscere meglio questo periodo e tutto il mondo delle miniere.
Il parco è suddiviso in due aree principali: il Parco delle Rocce che si trova subito fuori dal centro storico di Gavorrano e la Miniera di Ravi Marchi che invece si trova a 3 chilometri di distanza.
Nel Parco delle Rocce si può visitare il Museo in Galleria, un percorso multimediale sotterraneo nel quale sono descritte nel dettaglio le varie fasi del lavoro dei minatori. Non lontano dal museo si trova il Teatro delle Rocce, un teatro all’aperto che è stato realizzato all’interno di una cava di calcare, sfruttando la morfologia preesistente. Ogni anno, in estate, il teatro ospita un’interessante rassegna di spettacoli teatrali e concerti musicali.
La Miniera Ravi Marchi si trova sul versante opposto di Monte Calvo, nei pressi del piccolo paesino di Ravi. Grazie ad un’opera di recupero avvenuta in più fasi tra il 1999 ed il 2013, è oggi possibile visitare le strutture di questa miniera dismessa. Tra queste spiccano i due castelli minerari in ferro, chiamati rispettivamente Vignaccio I e Vignaccio II, e la laveria.
Per ulteriori informazioni sul parco, soprattutto per quanto riguarda biglietti e orari, vi rimando al sito ufficiale.
Cosa vedere nei dintorni di Gavorrano
Castel di Pietra
I ruderi del Castel di Pietra si trovano su una collina posta a nord-est di Gavorrano. Il castello è documentato fin dall’XI secolo quando faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di Sestinga. Dopo un periodo in cui fu incluso tra le proprietà dei conti Aldobrandeschi, il castello passò ai Pannocchieschi che lo governarono tra il XIII ed il XIV secolo.
Proprio in questo periodo accadde un episodio che rese celebre il Castel di Pietra. Secondo la tradizione Nello Pannocchieschi avrebbe qui commesso l’omicidio di sua moglie Pia de’ Tolomei di cui voleva liberarsi per poter sposare Margherita Aldobrandeschi. L’omicidio sarebbe stato commesso gettando la moglie dal castello. Questo episodio è ancora oggi ricordato con la rievocazione storica del “Salto della Contessa”.
La leggenda del Salto della Contessa si basa sull’interpretazione fatta da alcuni storici di un passo della Divina Commedia. Nel V canto del Purgatorio, Dante incontra una certa Pia che racconta di essere nata a Siena ed essere stata uccisa dal marito in maremma. Altri studiosi ritengono che questa non fosse Pia de’ Tolomei, anche perché non ci sono documenti a supporto di questa ipotesi.
“ricorditi di me, che son la Pia:
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria
disposando m’avea con la sua gemma”
(Dante Alighieri, Purgatorio canto V)
Nel corso dei secoli il castello è stato abbandonato ed oggi è ridotto allo stato di rudere però restano alcuni tratti di mura ed anche una torre. Nel 1997, l’Università di Siena ha iniziato una serie di scavi archeologici volti ad indagare la storia di questo importante castello.
Caldana
Caldana è un bel paesino di origine medievale che si trova sul fianco sud-orientale del Monte Calvo. Appollaiato su una collina e ben inserito in un gradevolissimo contesto naturalistico, Caldana è il tipico borghetto toscano che si presta alla perfezione per una gita lontano dallo stress della vita moderna. Qui si trova la bellissima Chiesa di San Biagio che fu costruita nel XVI secolo e la cui facciata è attribuita alla scuola di Antonio da Sangallo il Vecchio, uno dei migliori architetti del Rinascimento.
Giuncarico
Documentato fin dall’VIII secolo, Giuncarico è un notevolissimo borgo medievale, tutto da scoprire. Ancora racchiuso tra le sue mura (XI secolo), ha nella Porta del Castello l’unica via di accesso. Da vedere la Chiesa di Sant’Egidio, l’Oratorio del Santissimo Crocifisso ed alcuni palazzi tra cui il Palazzo Pretorio.
Ravi
Anche il piccolo borgo di Ravi ha origini medievali. Tali origini sono ben visibili osservando il suo impianto concentrico che ricalca quello dell’antico castello ed è caratterizzato da stretti e contorti vicoli. Il castello di Ravi è documentato fin dall’anno 785 e nella vicina Grotta dell’Artofago sono stati rinvenuti dei reperti che risalgono a 5000 anni fa.
Siti archeologici
Nella zona di Gavorrano si trovano anche alcuni siti archeologici di epoca etrusca. Si tratta del Tumulo di Poggio Pelliccia che si trova nei pressi di Castellaccia, la Necropoli di San Germano, situata lungo il corso del torrente Sovata a nord di Giuncarico, e la Necropoli di Santa Teresa Nuova che è vicina a Castel di Pietra. Tutti e tre questi siti risalgono ad un periodo tra il VII ed il VI secolo avanti Cristo.
Altri borghi da visitare nelle vicinanze di Gavorrano
Da Gavorrano potete raggiungere velocemente diversi centri di sicuro interesse. I più vicini sono Scarlino, Vetulonia, Montemassi e Massa Marittima. Andando sulla costa maremmana troverete invece Follonica, Punta Ala e Castiglione della Pescaia; queste sono le località di mare più vicine a Gavorrano.
Come arrivare a Gavorrano
Gavorrano ha una stazione ferroviaria che però si trova in località Potassa, ad alcuni chilometri di distanza dal centro storico. Questa stazione è regolarmente servita da treni regionali che la collegano con Pisa e Grosseto. Ad ogni modo, se vi muovete con i mezzi pubblici probabilmente farete meglio a prendere un treno fino a Follonica per poi proseguire con un autobus.
In auto se venite da nord dovete prendere l’Autostrada A12 in direzione Roma e proseguire sulla SS1 Aurelia (sempre in direzione Roma) fino all’uscita di Gavorrano. Da sud: autostrada A12 in direzione Civitavecchia poi SS1 Aurelia in direzione Grosseto fino all’uscita Gavorrano Scalo.