La Cava Museo Fantiscritti, un museo a cielo aperto tra i marmi più famosi del mondo
La Cava Museo di Fantiscritti, immersa nel cuore delle maestose cave di marmo di Carrara, rappresenta un’autentica gemma incastonata tra le pendici del Monte Croce, poco sopra la pittoresca frazione di Miseglia. Il suo scenario mozzafiato, incorniciato dai maestosi Ponti di Vara, incarna l’iconico stereotipo visivo delle cave carraresi. Questo panorama si rivela in tutta la sua magnificenza sia al chiarore del mezzogiorno, con il sole che danza sulle pareti di marmo, sia nella magica atmosfera della notte, quando la luna dipinge con sfumature d’argento le rocce e le ombre si allungano misteriose.
I due storici ponti ottocenteschi, testimonianza dell’ingegneria ferroviaria del secolo scorso, si ergono come monumenti alla maestria umana. La Ferrovia Marmifera, con i suoi viadotti arditi e i ponti imponenti, costituiva il principale mezzo di trasporto dei pregiati marmi provenienti dai bacini marmiferi di Torano, Miseglia e Colonnata.
Proseguendo lungo la strada asfaltata, si raggiunge il suggestivo Poggio di Fantiscritti, dove durante l’estate si tengono concerti e spettacoli, regalando momenti di intrattenimento immersi nella bellezza naturale del luogo. Attraverso l’ex galleria ferroviaria, si accede alla suggestiva cava sotterranea della galleria di Ravaccione, un’imponente cattedrale di marmo incastonata nel cuore del monte.
Il museo a cielo aperto, inaugurato nel 1987, offre uno scenario unico e suggestivo, immerso nel candido splendore del marmo, che racconta la storia e il lavoro nei secoli all’interno delle cave di Carrara. Non solo una testimonianza del duro lavoro degli operai, ma anche un omaggio al marmo di Carrara, un simbolo dell’eccellenza italiana riconosciuto in tutto il mondo.
Le origini millenarie delle Cave di Fantiscritti risalgono all’epoca romana, come dimostra il ritrovamento di un antico bassorilievo raffigurante tre divinità, che ha conferito al sito il proprio nome. All’interno del museo, il visitatore può immergersi nell’antico mestiere del cavatore e nella vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie fino al 1960. Si possono ammirare sculture a grandezza naturale che riproducono scene di vita quotidiana e di lavoro, oltre alle firme di illustri visitatori come Giambologna e Antonio Canova.
Il museo ospita anche un laboratorio in cui si possono ammirare alcune sculture realizzate da Boutros Romein, che riproducono figure di operai e attrezzi che questi utilizzavano per estrarre il marmo. Due percorsi, uno all’aperto e uno sotterraneo, permettono ai visitatori di esplorare la cava, accompagnati da guide esperte che illustrano il processo di estrazione e lavorazione del marmo.
Nella Cava-Museo di Fantiscritti c’è una notevole ed interessante raccolta di strumenti ed oggetti relativi al lavoro nelle cave. Qui si può inoltre visitare una tipica casa di cavatori. Spesso il museo ospita anche mostre di artisti, arricchendo ulteriormente l’esperienza culturale e artistica dei visitatori.