Nozzano, un castello alle porte di Lucca
L’incantevole borgo fortificato di Nozzano spicca al vertice di un maestoso rilievo roccioso che sorge a destra del corso del fiume Serchio. Con il suo imponente mastio merlato e le alte torri, questo castello rappresenta uno dei più robusti e celebri avamposti eretti a protezione del territorio lucchese, al confine sud-ovest con i domini di Pisa. Sulla sponda opposta del fiume, a poche centinaia di metri di distanza, si trova invece la corrispondente fortezza pisana: la Rocca di Ripafratta, che fronteggia il Castello di Nozzano con le sue torri di avvistamento che si ergono fieramente nel paesaggio.
Dove si trova il castello
Il Castello di Nozzano si erge come il fulcro dell’omonimo abitato di Nozzano Castello, situato a pochi chilometri fuori dal centro di Lucca, lungo la strada che collega il quartiere di S. Anna a Viareggio.
Storia del Castello di Nozzano
L’origine del Castello di Nozzano è avvolta nella leggenda, che attribuisce la sua costruzione a Matilde di Canossa, la granduchessa di Tuscia e amica del vescovo di Lucca. Documenti attestano l’esistenza del borgo sin dal IX secolo. Questa fortezza, nel corso della sua esistenza, è stata distrutta e ricostruita più volte a causa della sua posizione al confine con Pisa, una zona pericolosa ma strategica tra la pianura di Lucca e la Versilia.
Costruito inizialmente in legno, fu raso al suolo dai Pisani nel 1314. Castruccio Castracani lo ricostruì qualche tempo dopo, ma i Pisani lo distrussero nuovamente dopo la morte di Castruccio, quando riottennero il controllo di Lucca. Di fronte a esso si ergeva la possente Rocca di Ripafratta, ancora oggi visibile, e insieme a Nozzano costituivano un fondamentale sistema di comunicazione e difesa che si estendeva dalla costa, attraverso la pianura lucchese e la valle del Serchio, sino ai castelli della Garfagnana.
Dopo la famosa battaglia di Monteaperti nel 1260, il castello divenne famoso per aver accolto i Guelfi espulsi da diverse città toscane. Oggetto di attacchi e distruzioni da parte delle truppe pisane, fu sempre ricostruito, l’ultima volta nel 1395 con l’aggiunta di un semibastione per difendere la porta. Grazie alla sua posizione chiave, il castello fu utilizzato fino alla fine del 1500 per controllare il passaggio delle navi lungo il Serchio verso Lucca. Con il declino delle vie fluviali nella piana di Lucca, la sua rilevanza militare si affievolì. In tempi successivi, Nozzano fu sede di una delle prime stamperie in Italia.
L’architettura della fortezza
La struttura del castello si compone di un muro circolare ellittico, che protegge il piccolo centro abitato, costellato da torri rivolte verso il nemico pisano. L’unica porta di accesso si apre sul lato rivolto a Lucca. Nel cuore del castello sorge un edificio di forma semitriangolare con possenti mura merlate e due torri, di cui una quadrata e più alta, e l’altra a sperone, simili a quelle della cinta muraria. Questa struttura, nota come mastio, è stata costruita in diverse fasi nel corso del Duecento. Attualmente, il complesso si presenta in uno stato di conservazione eccellente ed è aperto alle visite su prenotazione.
Settembre Lucchese a Nozzano Castello
All’inizio di settembre, il Castello di Nozzano si trasforma in una macchina del tempo che riporta alle atmosfere medievali. Una manifestazione storica fa rivivere la vita aristocratica e popolare del Medioevo attraverso cene in costume, rievocazioni di mestieri antichi, cortei storici e rappresentazioni di episodi salienti della storia locale.
Nel suggestivo scenario del castello, gli ospiti possono assaporare piatti antichi, sapientemente preparati secondo ricette dell’epoca di Dante, da esperti di gastronomia medievale. Le strade del borgo si illuminano di torce mentre giullari, mangiafuoco, menestrelli e danzatori intrattengono il pubblico. Un affascinante tuffo nel passato.
Lungo le strade del borgo, la vita scorre come nel 1300, con la rappresentazione di antichi mestieri e botteghe, mercati e locande, tra una folla variopinta di personaggi: cittadini e contadini, artigiani e mercanti, soldati e cavalieri, venditori e acquirenti, ricchi e mendicanti, penitenti e peccatori. Nelle taverne si gustano prelibatezze dell’epoca e si beve il vino delle terre lucchesi, insieme ai dolci antichi e al delizioso vino aromatizzato, l’ippocrasso. Perfino la moneta si conforma all’epoca: all’ingresso del castello, un ufficio di cambio trasforma gli Euro in Matildi, matildini e sercambi, immergendo i visitatori in un’esperienza autenticamente medievale.