Santa Trinita a Firenze, una delle chiese più belle della città
La Basilica di Santa Trinita si trova nell’omonima piazza alla fine di una delle strade più belle di Firenze, la gettonatissima Via Tornabuoni, la strada della moda, dello shopping e del lusso. Siamo nel centro storico fiorentino, a due passi dai Lungarni e da Palazzo Strozzi, davanti alla Colonna della Giustizia e circondati da palazzi meravigliosi. La chiesa mette insieme una pregevole facciata tardomanierista, una magnifica architettura romanico-gotica e splendide opere d’arte medievali e rinascimentali. Ricapitolando: Santa Trinita vanta una posizione eccezionale e tante cose belle da vedere, eppure spesso viene ignorata dai turisti in visita a Firenze… un vero mistero!
La storia di Santa Trinita
Prima dell’attuale Basilica di Santa Trinita, qui si trovava la piccola Chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Retta dai monaci di Vallombrosa, la chiesa esisteva almeno fin dal 1077 ed era in stile romanico. Visitando Santa Trinita noterete che la muratura in controfacciata si discosta dal resto dell’edificio e questo è perché risale alla chiesa precedente. Oltre alla controfacciata, della chiesa di Santa Maria dello Spasimo sono rimaste la cripta ed alcune iscrizioni.
Ampliata a partire dalla metà del Duecento, Santa Trinita fu una delle prime chiese in stile gotico di tutta Firenze. I lavori richiesero molto tempo anche perché alla metà del secolo successivo la città fu colpita dalla peste. Col tempo la chiesa si arricchì di numerose opere d’arte e nella prima metà del Trecento ottenne il titolo di abbazia.
Verso la fine del Cinquecento i monaci di Vallombrosa incaricarono Bernardo Buontalenti di rinnovare la chiesa e rifare il convento attiguo. Per la chiesa, il Buontalenti realizzò un altare maestoso con tanto di scalinata monumentale (oggi conservata nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte) ed una nuova facciata che ben riflette lo stile tardomanierista di quel periodo.
Altri interventi nella chiesa furono effettuati nell’Ottocento e poi dopo l’alluvione del 1966 che causò alcuni danni all’edificio.
La chiesa di Santa Trinita, la facciata manierista, l’interno gotico e le opere d’arte
La bella facciata del Buontalenti è suddivisa in tre parti secondo uno schema geometrico simmetrico. Tre sono i portali, come tre sono le navate della chiesa, e tre sono le finestre che si aprono: due rettangolari subito sopra i due portali laterali ed una circolare posta in alto nel frontone. Al centro, subito sopra il portale principale, si trova un alto rilievo che rappresenta la Trinità.
L’interno è suddiviso da una serie di pilastri che reggono archi acuti. Lungo le navate laterali e nel transetto si trova una serie di cappelle con affreschi e opere d’arte. Tutte le navate sono coperte con volte a crociera.
Navata sinistra
Lungo la navata sinistra si incontrano le prime cinque cappelle: Cappella Strozzi, Cappella Bombeni, Cappella Davanzati, Cappella Compagni e Cappella Spini.
Appena entrati, subito sulla sinitsra, troviamo la Cappella Strozzi con l’Annunciazione di Jacopo Chimenti al centro e le statue della Mansuetudine e della Pace di Giovan Battista Caccini ai suoi lati. Alle pareti ci sono le tele con la Morte di sant’Alessio di Cosimo Gamberucci e il Martirio di Santa Lucia di Pompeo Caccini, mentre l’affresco della volta, il Paradiso, è di Bernardino Poccetti.
La seconda cappella sulla sinistra conserva tre dipinti: San Girolamo penitente di Ridolfo del Ghirlandaio, il Matrimonio mistico di santa Caterina da Siena e santi di Antonio del Ceraiolo e l’Annunciazione di Michele Tosini.
Nella Cappella Davanzati troviamo la magnifica Incoronazione della Vergine e dodici santi di Bicci di Lorenzo ed il monumento funebre di Giuliano Davanzati. La bellissima tomba è composta da un sarcofago romano del III secolo d.C. e da un coperchio con la figura giacente del defunto attribuito a Bernardo Rossellino. Sulle pareti ci sono tracce di affreschi trecenteschi con le Storie di santa Caterina.
Nella quarta cappella si trova un grande affresco staccato, San Giovanni Gualberto in trono tra santi e beato vallombrosani, di Neri di Bicci che è l’autore anche della tavola Annunciazione con cacciata dei progenitori. Sull’arco esterno c’è un secondo affresco con San Giovanni Gualberto perdona l’uccisore di suo fratello di Lorenzo di Bicci. Per chi non lo sapesse, San Giovanni Gualberto è stato il fondatore dell’ordine di Vallombrosa.
La quinta ed ultima cappella di sinistra ospita la statua in legno della Maddalena di Desiderio da Settignano.
Navata destra
Cinque sono anche le cappelle lungo la navata destra: la Cappella Gianfigliazzi, la Cappella Gianfigliazzi, la Cappella Cialli-Sernigi, la Cappella Bartolini Salimbeni e la Cappella Ardinghelli.
Nella prima si può ammirare un cielo affrescato attribuito a Cenni di Francesco ed un crocifisso ligneo trecentesco conosciuto come il Crocifisso della Provvidenza.
La seconda fu realizzata da Matteo Nighetti (architetto delle Cappelle Medicee) ed ospita un la pala Predica di San Giovanni Battista di Francesco Curradi.
Nella Cappella Cialli-Sernigi si trova una delle opere più belle della chiesa: la Madonna in trono col Bambino e quattro santi realizzata da Neri di Bicci nel 1466.
Un altro pezzo forte della visita è la quarta cappella, Bartolini Salimbeni, dove si possono ammirare il ciclo di affreschi con le Storie della Vergine e la pala d’altare con l’Annunciazione, realizzati da Lorenzo Monaco tra il 1420 ed il 1425.
L’ultima cappella della navata destra conserva una pala cinquecentesca, Resurrezione di Cristo e santi, di Maso da San Friano.
Transetto e Cappella Maggiore
Nel transetto, sia a destra che a sinistra della Cappella Maggiore, troviamo tre cappelle. Partendo da sinistra si incontra la Cappella delle reliquie di San Giovanni Gualberto, la Cappella Scali e la Cappella Usimbardi. Sulla destra abbiamo la Cappella Doni, la Cappella Sassetti e la Cappella Strozzi che corrisponde all’attuale sagrestia.
Nella Cappella Scali si può ammirare lo straordinario monumento funebre di Benozzo Federighi, vescovo di Fiesole, realizzato in marmo e maioliche da Luca della Robbia nel 1454.
Proseguendo verso l’altare troviamo la Cappella Usimbardi che fu completamente rifatta nel XVII secolo. Gli affreschi della volta sono di Fabrizio Boschi e Matteo Rosselli mentre quelli sull’arco esterno sono di Giovanni da Ponte (1430-1434). All’interno abbiamo un crocifisso di Felice Palma e due tele, Consegna delle Chiavi dell’Empoli e San Pietro sulle acque di Cristofano Allori e Zanobi Rosi.
Al centro della Cappella Maggiore, risplende il trittico della Trinità di Mariotto di Nardo che proviene dalla Galleria dell’Accademia. L’altare è il risultato dell’unione di vari pezzi come il paliotto con la Trinità di Agostino di Duccio e i pilastrini realizzatai dalla bottega di Desiderio da Settignano. Degli affreschi quattrocenteschi con Storie del vecchio Testamento di Alesso Baldovinetti, purtroppo rimane ben poco.
La Cappella Doni contiene un crocifisso del XIV secolo ed una tavola, Madonna dello Spasimo, realizzata alla fine del Quattrocento da Bernardo di Stefano Rosselli.
Proseguendo verso destra si raggiunge il pezzo forte della visita: la Cappella Sassetti. Qui troviamo una magnifica pala d’altare, Adorazione dei Pastori ed un ciclo di affreschi realizzati entrambi da Domenico Ghirlandaio. Gli affreschi, Storie di San Francesco, sono particolarmente importanti perché offrono un interessante spaccato sulla Firenze del Quattrocento. All’interno delle scene che ritraggono la vita di San Francesco, sono stati infatti inseriti diversi personaggi di quel periodo. Anche nella pala d’altare si trova un riferimento a Firenze: in una delle due città rappresentate sullo sfondo, si può infatti intravedere un edificio che ricorda il Duomo. Siamo di fronte a dei veri capolavori che da soli valgono ampiamente la visita.
Progettata da Lorenzo Ghiberti, la Cappella Strozzi conserva varie opere tra cui una Pietà in marmo di Vittorio Barbieri ed una tela, Esaltazione di Santa Monica, di Alessandro Gherardini.
Informazioni
La chiesa si trova in Piazza Santa Trinita. Orari di apertura: la chiesa di Santa Trinita è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 19, però mi è capitato di trovarla aperta anche intorno alle 13, probabilmente in certi giorni gli orari variano. L’ingresso è gratuito ma vi consiglio di portare delle monete, perché vi serviranno per accendere le luci che illuminano le cappelle… fidatevi son soldi spesi bene.