La Basilica di Santo Spirito, il cuore dell’Oltrarno fiorentino
La Basilica di Santo Spirito è una delle chiese più importanti di tutta la città di Firenze. Affacciata sull’omonima Piazza Santo Spirito, questa chiesa è il simbolo di un quartiere, quello di Santo Spirito appunto, molto legato alle tradizioni e con un fortissimo senso di appartenenza alla fiorentinità. Santo Spirito è anche il simbolo dei Bianchi, una delle quattro squadre del Calcio Storico Fiorentino.
La chiesa di Santo Spirito si trova nell’Oltrarno, una zona molto bella e particolarmente amata dai fiorentini che amano viverlo anche di sera e proprio la Piazza di Santo Spirito è uno dei principali punti di ritrovo per un aperitivo o una birra in compagnia.
Su uno dei lati corti della piazza spicca con il suo profilo inconfondibile la bellissima Basilica di Santo Spirito che fu così disegnata da Filippo Brunelleschi, il grande architetto famoso nel mondo per la cupola del Duomo di Firenze.
Storia della chiesa
La chiesa attuale è il frutto di una ricostruzione quattrocentesca che sostituì una chiesa precedente. Quella originaria risale alla metà del Duecento ed era dedicata a Maria Vergine, allo Spirito Santo e a tutti i Santi. In quell’epoca nella chiesa e nel relativo convento si trovavano i monaci dell’ordine agostiniano. Questi fecero della loro sede un importante centro artistico, teologico e culturale che fu frequentato da numerosi personaggi illustri. Tra questi troviamo Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio e Poggio Bracciolini.
A partire dalla seconda metà del Duecento, Firenze conobbe un forte aumento demografico ed un notevole sviluppo urbanistico così, un secolo più tardi, fu deciso di costruire una nuova basilica ben più grande di quella duecentesca. I lavori tardarono ad iniziare e si dovette aspettare fino al 1434 quando finalmente fu dato l’incarico al Brunelleschi. Questa è stata l’ultima opera del grande maestro che vi lavorò fino al 1446, anno della sua morte. Brunelleschi purtroppo non riuscì ad assistere alla fine dei lavori che furono portati a termine dai suoi allievi Antonio Manetti, Giovanni da Gaiole e Salvi d’Andrea. Quest’ultimo si occupò della cupola che fu completata nel 1481.
Nonostante un grave incendio, che distrusse molte opere d’arte e gran parte della biblioteca nel 1471, la chiesa fu completata 1487. Due anni più tardi Giuliano da Sangallo realizzò la sagrestia. Il campanile, iniziato nel 1503 e terminato nel 1570, è opera di Baccio d’Agnolo. Bartolomeo Ammannati è invece l’ideatore del secondo chiostro. Altre integrazioni alla chiesa risalgono al seicento quando ad esempio fu aggiunto il sontuoso baldacchino barocco realizzato da Giovanni Caccini e Gherardo Silvani.
Nel 1620 Giulio e Alfonso Parigi il giovane costruirono il Chiostro dei Morti seguendo il progetto cinquecentesco dell’Ammannati. La facciata della chiesa rimase con le pietre a vista fino al XVIII secolo, quando venne intonacata come la vediamo ancora oggi.
Durante l’epoca napoleonica la chiesa fu depredata dai francesi che portarono via diverse opere d’arte che purtroppo non sono mai state restituite; tra queste vi sono la Gesù che appare alla Maddalena di Angelo Bronzino e Il calvario di Cristo dipinto da Benedetto Ghirlandaio che oggi si trovano nel Museo del Louvre.

Descrizione della Basilica di Santo Spirito
Il progetto per la Basilica di Santo Spirito evidenzia, se ce ne fosse bisogno, quanto fosse grande la visione di cui era capace e quale fosse lo spessore culturale di Filippo Brunelleschi. Per questa basilica, il Brunelleschi riuscì a mettere insieme numerosi elementi presi da altre chiese, come il loggiato di San Lorenzo o i profili delle cappelle laterali riprese dal Duomo di Orvieto, con idee e vedute prospettiche nuove e rivoluzionarie. Purtroppo, non tutte le soluzioni studiate da Brunelleschi furono realizzate dai suoi seguaci e certe intuizioni, che in quell’epoca erano davvero qualcosa di inedito e mai visto, rimasero solo sulla carta.
Nonostante questo, non possiamo certo dire che la Chiesa di Santo Spirito non sia bella, anzi è proprio stupenda e vi consiglio assolutamente di visitarla. La facciata, tutta intonacata e relativamente spoglia, ha un profilo unico ed inconfondibile fatto di linee miste, rette e curve.
Interno di Santo Spirito
L’interno, a tre navate, denota un’impostazione estremamente razionale degli spazi, così come previsto nel progetto originario di Brunelleschi. La pianta è a croce latina e si sviluppa su una lunghezza di 97 metri ed una larghezza di 32 che diventano 58 alla crociera.
Le tre navate sono separate da due serie di colonne con capitelli corinzi che sorreggono archi a tutto sesto e volte a vela. La navata centrale è coperta da un mirabile soffitto a cassettoni dipinti del XIX secolo.
In controfacciata si può ammirare una straordinaria vetrata con la Pentecoste realizzata nel ‘400 su disegno del Perugino. Appena entrati, uno degli elementi che ruba l’occhio è il complesso e maestoso ciborio con cupola che copre l’altare maggiore. Questo ciborio fu realizzato tra il 1599 ed il 1607 da Giovanni Caccini e altri artisti. Ricco di pietre dure ed elementi decorativi, sculture e bronzi, il ciborio della Basilica di Santo Spirito è un vero e proprio capolavoro barocco.
Oltre all’altare maggiore, nella chiesa di Santo Spirito si trovano altri 38 altari posti nelle cappelle laterali lungo le navate, il transetto ed il capocroce. Vale la pena di soffermarsi davanti ad ognuno di questi altari per ammirare un patrimonio artistico di primissimo livello.
L’opera più famosa della chiesa, la Pala Nerli di Filippino Lippi, si trova all’interno dell’omonima cappella nel transetto sinistro. Osservandola potrete notare sullo sfondo una veduta del quartiere di San Frediano con la Porta di San Frediano nella sua veste quattrocentesca.
Nel capocroce, la Cappella Vettori conserva il polittico della Madonna col Bambino e quattro santi di Maso di Banco che proviene direttamente dalla vecchia chiesa agostiniana.
Nella Cappella Corbinelli (transetto sinistro), si trova invece lo straordinario Altare del Sacramento di Andrea Sansovino, un’opera che è sia scultorea che architettonica.
Sagrestia
Da non perdere anche la sagrestia a cui si accede dalla navata sinistra attraversando un’absidiola. Qui si trova una delle opere più importanti di tutta la chiesa: il Crocifisso di Santo Spirito, realizzato da Michelangelo intorno al 1493, quando aveva solo 18 anni.
Michelangelo era arrivato nel convento di Santo Spirito un anno prima, nel 1492. Ottenuto dai monaci il permesso di studiare i cadaveri provenienti dall’ospedale del convento, Michelangelo imparò a conoscere tutti i dettagli del corpo umano riuscendo poi a riprodurlo nelle sue opere con una maestria ed una precisione impareggiabile.
Orari e biglietti di Santo Spirito
La Basilica di Santo è aperta tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 nei giorni feriali, mentre la domenica e nei giorni festivi si può visitare la chiesa dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18. L’accesso alla basilica è gratuito ma se volete visitare anche la sagrestia, il refettorio e il chiostro dovete acquistare un biglietto che costa 2 euro (e li vale tutti!).